Ieri, un centinaio di autori si sono riuniti davanti alla sede londinese di Meta per denunciare lo sfruttamento non autorizzato delle loro opere, utilizzate per addestrare i modelli di IA del colosso tecnologico, in violazione del loro diritto d'autore. Con questa mobilitazione, intendevano richiamare l'attenzione dell'azienda e fare pressione sul governo britannico, accusato di inazione di fronte a quella che considerano una minaccia significativa per i creatori.
Questa manifestazione segue le rivelazioni secondo cui Meta avrebbe sfruttato la biblioteca online "LibGen" (Library Genesis), un database che raccoglie 81 milioni di articoli di ricerca e più di 7,5 milioni di libri, tra cui molte opere protette da diritto d'autore. Secondo un documento giudiziario statunitense, questa pratica sarebbe stata approvata internamente da Mark Zuckerberg, permettendo agli algoritmi di Meta di appropriarsi del lavoro degli autori senza il loro consenso.
La rivista "The Atlantic", che ha condotto un'inchiesta su questa biblioteca fantasma, consente agli autori di verificare in un database consultabile i titoli che contiene per sapere se le loro opere sono state piratate e potenzialmente utilizzate per addestrare i modelli di IA di Meta.
AJ West, a capo della manifestazione, ha così scoperto che il suo libro "The Spirit Engineer", figurava in questo database. Ha dichiarato all'AFP:
"Che il mio lavoro, che ha richiesto anni per essere scritto e nel quale ho messo il mio cuore e la mia anima, sia utilizzato per far guadagnare ancora più denaro ai miliardari della tecnologia, senza il mio permesso, è così disgustoso".
Aggiungendo:
"Hanno preso i miei libri e li hanno introdotti in una macchina appositamente progettata per rovinarmi".
Quando ha tentato di consegnare una lettera di protesta firmata da diversi autori di rilievo, tra cui Kate Mosse e Richard Osman, West si è scontrato con le porte chiuse della sede di Meta, il che è stato interpretato dai manifestanti come un rifiuto al dialogo.
Gli autori sono giustamente arrabbiati, secondo Anna Ganley, direttrice generale della SOA, la società degli autori britannica, che fa campagna contro l'uso da parte di Meta del dataset LibGen. Ha inviato a Lisa Nandy, segretaria di Stato britannica per Cultura, Media e Sport, una lettera aperta chiedendole di convocare i dirigenti di Meta in Parlamento, che ha già raccolto quasi 14.000 firme.
Meta non ha risposto alla lettera inviata nell'agosto 2024 dalla Society of Authors (SOA) a oltre 70 aziende tecnologiche. Questa lettera ricordava che lo sfruttamento e il scraping delle opere dei suoi membri senza consenso costituiscono una violazione del diritto d'autore.
L'unica risposta finora è:
"Rispettiamo i diritti di proprietà intellettuale di terzi e riteniamo che il nostro uso delle informazioni per addestrare modelli di IA sia conforme alla legge vigente".
Tradotto da Protection du droit d'auteur : des écrivains manifestent devant les locaux de Meta à Londres
Per capire meglio
Quali sono i ruoli e le responsabilità della Society of Authors (SOA) nella protezione dei diritti degli autori nel Regno Unito?
La Society of Authors (SOA) è un'organizzazione del Regno Unito che protegge i diritti e gli interessi degli autori. Promuove pratiche eque e legali nell'uso delle opere degli autori e fa pressione per riforme legislative per proteggere e migliorare i diritti dei creatori.