OpenAI ha annunciato il lancio di NextGenAI, "un consorzio unico nel suo genere con 15 istituzioni di ricerca di primo piano". Tra queste ci sono prestigiose università americane, ma anche l'Università di Oxford in Inghilterra e Sciences PO in Francia, così come il Boston Children's Hospital e la Biblioteca pubblica di Boston. Ciascuna di esse beneficerà di una parte dei 50 milioni di dollari che OpenAI destina a questa iniziativa, sia sotto forma di sovvenzioni per la ricerca, capacità di calcolo o accesso alle sue API.
Mentre i tagli di bilancio per la ricerca sull'IA annunciati dalla nuova amministrazione Trump hanno sconvolto la comunità scientifica, OpenAI intende aiutare studenti, insegnanti e ricercatori a "spingere i confini della conoscenza". Secondo l'azienda, "questa iniziativa è concepita non solo per alimentare la prossima generazione di scoperte, ma anche per preparare la prossima generazione a plasmare il futuro dell'IA."
NextGenAI ha l'ambizione di catalizzare i progressi scientifici a un ritmo inedito, favorendo una stretta collaborazione tra istituzioni prestigiose negli Stati Uniti e all'estero. Tra i partner fondatori, oltre a OpenAI, figurano Caltech, il sistema dell'Università Statale della California, l'Università Duke, l'Università della Georgia, l'Università Harvard, l'Università Howard, il Massachusetts Institute of Technology, l'Università del Michigan, l'Università del Mississippi, l'Università Statale dell'Ohio, l'Università di Oxford, Sciences Po, l'Università Texas A&M, così come il Boston Children's Hospital e la Biblioteca pubblica di Boston.
Brad Lightcap, direttore operativo, OpenAI, sottolinea:
"Il campo dell'IA non sarebbe dove è oggi senza decenni di lavoro all'interno della comunità accademica. Una collaborazione continua è essenziale per costruire un'IA che benefici tutti. NextGenAI accelererà i progressi della ricerca e catalizzerà una nuova generazione di istituzioni equipaggiate per sfruttare il potere trasformativo dell'IA."
I primi progetti che sfruttano le risorse del consorzio spaziano dalla sanità all'educazione, passando per la digitalizzazione del patrimonio, e sono i seguenti:
- L'Università Harvard e il Boston Children's Hospital utilizzano gli strumenti di OpenAI e il finanziamento di NextGenAI per migliorare la diagnosi delle malattie rare e ottimizzare l'allineamento dell'IA con i valori umani nel processo decisionale medico;
- L'Università Duke sfrutta l'IA per avanzare nella ricerca in metascienza identificando i campi scientifici dove l'IA può avere il maggiore impatto;
- Texas A&M sviluppa un'iniziativa di alfabetizzazione in IA generativa, proponendo una formazione pratica per un uso responsabile dell'IA nei contesti accademici.
- L'Università del Mississippi esplora nuovi modi di integrare l'IA nell'educazione e nella ricerca per beneficiare la comunità accademica.
- La Biblioteca pubblica di Boston digitalizza documenti di pubblico dominio e utilizza l'IA per migliorarne l'accessibilità;
- L'Università di Oxford digitalizza testi rari della sua celebre biblioteca Bodleian e utilizza l'API di OpenAI per trascriverli, rendendo così conoscenze vecchie di secoli accessibili ai ricercatori di tutto il mondo.
Questa iniziativa rafforza l'impegno di OpenAI a favore dell'educazione, specialmente dopo il lancio di ChatGPT Edu nel maggio 2024, un'opzione più accessibile per le università. Tuttavia, solleva anche domande sull'indipendenza delle istituzioni e la governance etica dell'IA.